Edizioni Fili d'Aquilone

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Bárbara Belloc
CINODROMO
a cura di Lucia Cupertino

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La poesia di Bárbara Belloc si alimenta di riferimenti a tradizioni letterarie e culturali diverse tra di loro, ci racconta di un’autrice dalla spiccata curiosità. Pensatori della Grecia antica, Ovidio, Kafka, Vallejo… popolano Cinodromo (pubblicato in Argentina nel 2015), quasi fossero un insieme di pietre raccolte lungo il sentiero. Il cane diventa sempre qualcos’altro. Il Cinodromo è lo scenario, il percorso lo compie il lettore che transita lungo lo stesso sentiero fatto dai protagonisti dell’opera, muovendosi dalla proairesi (l’esercizio della ragione) alla diairesi (la scelta operata della ragione che precede l’azione). Per approdare a un nuovo senso dell’alterità, al contatto con l’altro che è il simile che per mille sovrastrutture non riconosciamo come tale, la Belloc suggerisce di fare un passo indietro e di lasciare spazio alla natura, agli elementi. Così da creare cambiamento, non per restare intrappolati in un altro giro forsennato della ruota della vita ma per rifondar/ci a partire dalla nostra soggettività.

Dall'introduzione di
LUCIA CUPERTINO


BÁRBARA BELLOC è nata nel 1968 a Buenos Aires (Argentina), dove vive. È poetessa, traduttrice ed editrice. Ha pubblicato i libri di poesia Bla (1992), Sentimental journey (1995), Ambición de las flores (1997), Ira (1999), Orang-utans (2000), Espantasuegras (2005), Andinista (2009) e Canódromo (2015). Ha tradotto dal greco il corpus integrale della poesia di Saffo. Suoi testi sono stati tradotti in diverse lingue e inclusi in numerose riviste argentine, messicane, spagnole, brasiliane, canadesi e statunitensi.

i fili -25 - marzo 2018
pagg. 62, € 13
ISBN 978-88-97490-28-9
La scheda del libro (file PDF)
Le prime pagine (file PDF)




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