Carmen Berenguer
ORME DI SECOLO
a cura di Giorgio Mobili
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Contro la repressione dei linguaggi di regime e la retorica patria dell’ordine e della purezza, Carmen Berenguer coltiva, in Orme di secolo, una lingua “sporca” e carnale che incorpora schegge di idioletti diversi e li fa convivere con echi della letteratura cilena “classica”. Quest’assemblaggio linguistico culmina nel divertissement finale di Lingua osa verba, basato sul gioco fonico e lo scardinamento della morfologia del genere, divertissement dai toni più sinistri che trionfali perché l’autrice sa bene che ogni configurazione del discorso rischia di intrappolare il soggetto in un gorgo ipnotico e paralizzante. Il passo dalla progettualità politica al “dolce zucchero del disimpegno” è, in fondo, più breve di quanto si pensi. Dall'introduzione di GIORGIO MOBILI
CARMEN BERENGUER è nata a Santiago del Cile nel 1946. Esordisce in poesia nel 1983 con Bobby Sands desfallece en el muro, seguito nel 1986 da Huellas de siglo [Orme di secolo], nel 1988 da A media asta e nel 1993 da Sayal de pieles. Nel 1997 riceve la prestigiosa borsa di studio John Simon Guggenheim. Nel 1999 pubblica Naciste pintada e nel 2006 pubblica Mama Marx. Nel 2008 le viene conferito il Premio Iberoamericano de Poesía Pablo Neruda, la prima donna cilena a ottenere questo importante riconoscimento. Nel 2020 è stata candidata al Premio nacional de literatura, il più importante riconoscimento letterario in Cile.
i fili - 47 - aprile 2021
pagg. 85, € 15
ISBN 978-88-97490-54-8
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Le prime pagine (file PDF)
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