Edizioni Fili d'Aquilone

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Carmen Villoro
LIQUIDÀMBAR
a cura di Marco Benacci

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Liquidàmbar di Carmen Villoro – raccolta poetica pubblicata in Messico nel 2017 – è una tela intricata di parole, a tratti spiazzante, frutto di una grande inventiva stilistica e raffinatezza, tessuta con lo scopo di dare voce a sentimenti che il linguaggio quotidiano non riesce a esprimere. Ci troviamo di fronte a neologismi nati per esprimere l’effimerità di certi sentimenti, parole o espressioni tipiche del Messico, modi di dire o termini che hanno più significati, elementi della cultura indigena che si mischiano con la vita quotidiana, piccole variazioni nei versi che si ripetono all’interno delle sezioni.
Liquidàmbar è un canto spirituale assoluto: un viaggio che si compie da soli, senza essere mai soli.

Dall'introduzione di
MARCO BENACCI


CARMEN VILLORO, psicanalista e poeta (Città del Messico, 1958). Ha pubblicato libri di poesia e di prosa poetica, tra i quali: El tiempo alguna vez (1990), El habitante (1998), Jugo de naranja (2000 e 2008, tradotto in francese e pubblicato in Canada nel 2017), Obra negra (2006), Espiga antes del viento (2011), Liquidámbar (2017). Ha ricevuto il «Premio FILIJ Ensayo sobre Literatura Infantil y Juvenil» (1993), il «Premio Jalisco» (2016) e il «Premio Internacional Hugo Gutiérrez Vega» (2018). Direttrice, presso l’Universidad de Guadalajara, sia della Cátedra de Arte, Poética y Literatura «Fernando del Paso» che della Biblioteca Iberoamericana «Octavio Paz».


i fili - 43 - ottobre 2020
pagg. 172, € 15
ISBN 978-88-97490-50-0
La scheda del libro (file PDF)
Le prime pagine (file PDF)
Recensioni




Sabato 30 gennaio 2021
Presentazione di "Liquidàmbar"
(in spagnolo)
Oltre all'autrice hanno partecipato
Alessio Brandolini, Marco Benacci e Luis Armenta Malpica




25 maggio 2023, Roma, Ambasciata del Messico in Italia:
presentazione del libro




Un árbol

Entre todos los árboles
hay uno que me importa.

Lo alimenta la luz de la mañana
lo habitan pájaros
el viento lo sacude
la noche lo refresca
como a todos.

Pero ese árbol preciso me interesa.

Quiero que tenga el agua necesaria
abonar su terreno
cuidar sus hojas, una a una
y proteger sus brotes y sus tallos.

Ese árbol
tan viejo y tan lejano
me obsesiona:
no quiero que se muera.


Un albero

Tra tutti gli alberi
ce n’è uno a cui tengo.

Lo nutre la luce del mattino
lo abitano uccelli
il vento lo scuote
la notte lo rinfresca
come a tutti.

Ma è proprio a questo albero che tengo.

Voglio che abbia l’acqua necessaria
concimare il suo terreno
curare le sue foglie, una a una
e proteggere i suoi germogli e i suoi fusti.

Quest’albero
così vecchio e così lontano
mi ossessiona:
non voglio che muoia.




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